31Jan 2020
L'intervento di Michele Cogo al Seminario internazionale "Forme della serialità"
“
La semiotica narrativa è utilissima per smontare oggetti narrativi complessi, per capire come sono fatti. Una volta smontati, però, vanno rimontati. E non è detto che chi li smonta sappia anche rimetterli in piedi, oppure costruirne degli altri. Anche per questo esistono scuole di scrittura come la nostra, dove si insegna a plasmare gli oggetti narrativi complessi, anche a partire dagli strumenti della semiotica narrativa”.
Questo uno dei passaggi dell’intervento di
Michele Cogo, Direttore di Bottega Finzioni, al
Seminario internazionale di studi “Forme della serialità. Oggi e ieri”, organizzato dal
Centro internazionale di Scienze Semiotiche “Umberto Eco” in collaborazione con l’
Università degli Studi di Palermo, e tenutosi in questi giorni proprio nel capoluogo siciliano, presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino.
Nel suo intervento, Michele Cogo ha dialogato con il luminare della semiotica Paolo Fabbri e il regista Giacomo Battiato, autore della recente versione televisiva de Il Nome della Rosa di Umberto Eco. Insieme hanno approfondito le scelte narrative, le modifiche i tagli, le espansioni operate alla serie tv e le motivazioni alla loro base.
E alla domanda del pubblico “quali testi consigliate ai corsi di Bottega Finzioni?”, Cogo ha risposto così: “Solitamente suggerisco agli allievi di leggere e studiare la struttura dell’Orlando Furioso, perché lì si trova già tutta la strumentazione narrativa per la costruzione di serie televisive”.